Quando ho iniziato a studiare qigong, pensavo che la maggiore difficoltà sarebbe stata ricordarmi i passaggi delle tecniche ma sbagliavo. Il vero lavoro, è creare il silenzio interiore, è imparare ad entrare in condizione di quiete, ho impiegato anni per capirlo.
Viviamo correndo, facendo mille cose contemporaneamente. Siamo totalmente immersi in una realtà piena di rumori, luci, stimoli di tutti i tipi. Per ottenere qualcosa da noi tutti giocano con le nostre emozioni…dal politico…al venditore…alla mamma che raccoglie fondi per un’associazione di bambini malati…Persino i nostri bambini sono stressati…
Trovare la quiete e rilassarsi è il punto focale per vivere meglio la quotidianità.
Per fare nostra la condizione di quiete, oltre all’uso di tecniche specifiche, bisogna riuscire a regolare l’attività dell’insieme cuore/ mente. La mente sono i pensieri e il cuore le emozioni che essi determinano.
Il maestro Li Xiao Ming dice che regolare la mente significa svuotarla e pulirla.
Sostiene che bisogna liberare la propria mente, quindi eliminare non solo i pensieri cattivi ma tutti. Lasciare andare tutto quello che si accumula consapevolmente nella propria mente, quindi pensieri di tutti i tipi, ma anche lasciare le aspirazioni ( pensieri che mirano a raggiungere qualcosa). I pensieri ingombrano l’interno impedendo le percezioni sottili, quindi vanno eliminati.
La pratica quotidiana consiste perciò, innanzitutto, nell’allenarsi all’assenza di pensiero, all’eliminazione progressiva, per arrivare finalmente ad un solo pensiero cosciente su cui sincronizzare mente e respiro.
Mentre ero in un parco e cercavo di capire fino in fondo l’ affermazione del maestro di un solo pensiero cosciente, mi si è avvicinata una signora anziana e mi ha chiesto dove fosse lo spettacolo teatrale pubblicizzato sul cartellone dell’ingresso. Non avendone la più pallida idea e non avendo maggiori informazioni dal manifesto, non ho potuto aiutarla e mi sono rimessa a leggere. Lei si è seduta ed ha iniziato a rendermi partecipe dei suoi pensieri: sono sempre andata a tutti gli spettacoli fatti all’aperto … anche da giovane … mamma mia come ero bella da giovane, io guardavo lo spettacolo e gli altri guardavano me … ma non c’è in giro nessuno … io non posso stare sola … quando mi sono rotta la spalla ho fatto i massaggi … dice che devo telefonare in Comune … ma dove sono tutti, forse in ferie … dicono che non hanno soldi … no non chiedo l’informazione a quella, non ha visto che è nera … il bambino parla italiano ma non possono essere di qui … devo andare in Comune a sentire … io vivo nelle case del Comune … la televisione fa i film stretti, mezza televisione, prima no … lei non l’ho mai vista è di qui? Le ho detto che ero di passaggio e dovevo finire di lavorare sui miei appunti. Offesa si è spostata nella panchina di fronte e ha continuato a parlare a voce bassa e ogni tanto aliti di refolo mi portavano parte dei suoi pensieri a grappolo.
Improvvisamente mi sono resa conto che mi aveva dimostrato praticamente come funziona l’avvicendarsi dei pensieri nella mente. Grazie Mariangela e buona fortuna